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È da un po' di tempo che mi ronza per la testa il pensiero di quanto importante sia stata, per le future scelte di vita che ho fatto, un'esperienza che ho avuto qualche anno fa: l'aver incontrato ed avere speso del tempo con ragazzi provenienti da divese parti d'Europa, e non solo.
Erano i tempi di una delle borse di studio che ho vinto per fare ricerca al CERN di Ginevra, durante gli anni del dottorato. Fu un periodo molto intenso. Si studiava e lavorava molto, a ritmi sostenuti, ed il tempo libero era sempre troppo poco. Ma una sera, anche se stanco morto, decisi comunque di andare ad un evento organizzato congiuntamente dai giovani che lavoravano nelle agenzie delle Nazioni Unite e da quelli dell'ESN, l'Erasmus Student Network [1].
Ed è qui che conobbi coloro che sono rimasti miei amici per lungo tempo fino ai giorni nostri e che mi hanno introdotto nel 'giro' degli studenti Erasmus. E devo dire che il tempo speso con loro ha reso quei giorni di profondo studio e sforzo mentale nettamente più lieti.
Ma non solo, credo proprio che il conoscere persone, provenienti da diverse parti d'Europa, abbia cambiato il mio punto di vista sull'Europa stessa e sugli europei, mi abbia fatto diventare una persona migliore, più aperta verso gli altri e più abituata a convivere con persone che, in un modo o nell'altro, sono diverse da me.
Ripensare a quei giorni e a quell'esperienza mi ha portato a maturare l'idea, ancora allo stato embrionale, che riporto sotto. Un'idea che porta l'interazione con quei giovani europei ad un livello di astrazione più alto e profondo e che dovrebbe permettere, secondo la mia visione, di realizzare, veramente, gli Stati Uniti d'Europa.
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L'idea, alla base della presente proposta, è che per fare l'Europa ci vogliono gli europei e quindi si devono creare i presupposti affinché si formi uno spirito europeo condiviso tra tutti gli Stati. Fino ad ora ci si è focalizzati sulla creazione di un’unione monetaria che ha avuto la sua importanza ma ha poi lasciato ai singoli cittadini l’iniziativa di ‘fare la conoscenza’ dei loro nuovi vicini europei.
Sia chiaro che la necessità di rendere i popoli europei più vicini e familiari tra loro non è una pura questione idealistica guidata da una visione romantica del processo di unificazione continentale, ma ha delle forti ripercussioni nel breve e lungo termine nel contribuire a minimizzare le differenze tra popoli.
Uno dei possibili modi di raggiungere lo scopo sopra esposto, è quello di incentivare la mobilità all'interno dell'UE in modo da favorire, banalmente, il mescolamento delle persone e la loro muta interazione, come è successo a me anni fa. Ci sono già tanti programmi a riguardo ma essi sono molto specifici e mirati ad una ristretta categoria di cittadini europei. Si pensi al programma Marie Skłodowska-Curie Actions [2] volto a favorire la mobilita interna all’UE e per l’UE di ricercatori con esperienza, anche quando questi abbiano interrotto la loro carriera per un certo periodo.
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Ma veniamo allora alle caratteristiche di un programma che secondo il mio punto di vista permetta di raggiungere lo scopo sopra delineato. Esso deve soddisfare i seguenti requisiti:
Penso che queste linee guida possano essere una buona base per un programma di incentivazione alla mobilità tra gli Stati europei. Ovviamente la mia idea deve essere estesa e valutata da esperti che possano migliorarla e renderla fruibile ai milioni di giovani cittadini, che potranno poi gettare le basi per una vera e propria Unione Europea.
L'Unione deve essere fondata sulla condivisione di valori comuni generatisi dalla sintesi dei diversi e peculiari aspetti nazionali i quali si mescolano nel calderone delle relazioni che si vengono a creare e rinsaldare grazie alla possiblità, data dal programma che propongo sopra, di mettere in contatto persone diverse, al momento giusto e nei modi opportuni.
[1] Erasmus Student Network - top
[2] Marie Skłodowska-Curie Actions - top