Giordano Cattani

Tassazione agevolata per expat in Francia?

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Disclaimer: non sono un fiscalista, quindi per favore prendete le informazioni che qui riporto per quello che sono, ovvero delle osservazioni ed interpretazioni di un appassionato del tema fiscale che cerca informazioni in rete ma che poi chiede sempre e comunque conferma ad un professionista. Non mi ritengo pertanto responsabile di qualsiasi conseguenza che le informazioni qui riportate possano causare al lettore che ne faccia uso!

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Visto che ho un po’ la fissa per l’ottimizzazione e l’efficentamento – di un processo, per esempio, ma anche di qualsiasi altra cosa che mi riguardi – l’altro giorno stavo dando uno sguardo al sito Wordwide Tax Summaries (WWTS) di pwc curiosando tra le diverse tassazioni sul reddito personale di diversi paesi europei e non, quando mi sono imbattuto in un paragrafo relativo alla Francia (fate click sull’immagine sotto per andare alla relativa pagina)

Da quello che mi sembra di capire, per chi si trasferisce a lavorare in Francia, sia se direttamente assunto dall’estero che trasferito da un datore di lavoro straniero nel paese a partire dal 16 Novembre 2018, il governo francese riconosce a questi lavoratori uno dei due seguenti vantaggi fiscali:

La durata dei suddetti vantaggi fiscali è pari ad 8 anni dall’anno di immigrazione nel paese e si possono mantenere tali agevolazioni anche nel caso di mobilità nell’azienda o all’interno del gruppo (anche se quest’ultima parte non mi è molto chiara).

Come pwc rimarca alla fine del paragrafo, la legislazione è complessa ed i casi specifici vanno analizzati uno per uno, quindi la raccomandazione loro (e mia) è di chiedere il supporto di un professionista.

La notizia, se confermata, sembra molto interessante in quanto la Francia rappresenta un altro paese europeo che si aggiunge alla lista di stati quali Paesi Bassi ed Italia – almeno per la mia conoscenza attuale – che riconoscono a persone che si trasferiscono a lavorare nei loro territori dei regimi fiscali di convenienza. Tali regimi servono si per attrarre lavoratori con skills che magari nel paese di destinazione sono richieste dal mercato del lavoro ma non coperte dall’attuale offerta, ma anche per aiutare a sostenere economicamente durante la fase di trasferimento ed oltre le famiglie che decidono di fare questo passo.

È infatti importante ricordare e da expat che sono confermare, che le necessità di un lavoratore immigrato sono e rimangono nel tempo ben diverse da quelle di uno locale. Un aiuto economico da parte dello stato ospite può sicuramente facilitare la vita.